I parchi della Brianza: il Parco del Curone
Alla scoperta degli ambienti naturali del Parco Regionale di Montevecchia
Il Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone è uno dei più verdi e meravigliosi parchi della Brianza lecchese.
La sua estensione è di circa 2740 ettari e si divide tra i seguenti comuni: Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Perego, Rovagnate, Sirtori e Viganò.
Si tratta di un parco naturale molto variegato in cui trovare diversissimi ambienti incontaminati ma anche zone ad uso agricolo. E’ uno degli ultimi parchi di carattere “naturalistico” prima dell’inizio della zona metropolitana milanese.
Tra gli ambienti naturali da visitare si distinguono tre tipologie ben precise: le sorgenti petrificanti, i prati magri e i boschi igrofili.
Parco Regionale di Montevecchia: le sorgenti e i boschi
Le Sorgenti Petrificanti
Lungo i torrenti e ruscelli si formano strati porosi di calcare sopra le rocce dovuti al costante flusso di acqua carica di minerali e favoriti anche dalla presenza di cascatelle dove il fenomeno si accentua.
Presso questi habitat è possibile trovare muschi in grande quantità.
Segnaliamo due zone da visitare: Le sorgenti della Malgoretta nel comune di Missaglia e Località Riunione nel comune di Montevecchia.
Prati Magri
Si tratta di zone seminaturali dove è presente un habitat ideale per numerose specie di vegetali e insetti, come orchidee e farfalle. Questo tipo di terreno è abbastanza raro ad altitudini basse e per questo dona al parco regionale un valore aggiuntivo.
Si tratta di un’area di passaggio tra differenti ambienti, dai prati incolti alle zone boschive, dove si sono create le condizioni ideali per alcune specie di uccelli particolarmente rari in queste zone. Fondamentali per lo sviluppo di questo habitat sono anche le graminacee presenti tra i vigneti e i prati.
Boschi Igrofili
Sono boschi posti sopra un suolo ricco d’acqua dove certe volte sono presenti anche ristagni.
La rarità di questo tipo di boschi è dato dal fatto che nel corso dei secoli le zone di questo tipo sono state bonificate dall’uomo per rendere utili i terreni all’agricoltura o per altri scopi. E’ quindi importante conservare i pochi tipi di boschi igrofili rimasti.
In questi boschi sono presenti numerosi alberi (Lontano Nero, Olmo, Robinia) e anche diversi tipi di animali che trovano il loro habitat naturale appunto in zone paludose o acquose: Rane, Salamandre e Tritoni.
Si consiglia di visitare la parte nord della valle del Curone e la parte vicino ai campi sportivi di Montevecchia.
Perché visitare il Parco regionale della valle del Curone?
Il parco rappresenta uno degli ultimi ambienti naturali a bassa quota della Lombardia ed è importante garantire che questo ambiente rimanga accessibile a tutti i cittadini che, con la crescente urbanizzazione dei tempi moderni, stanno perdendo la possibilità di avere un contatto con la natura e vedere come la flora e la fauna vivano liberamente in tale ambiente.
In questi luoghi le scolaresche e le famiglie possono insegnare facilmente il rispetto per la natura ai bambini e gli amanti del trekking possono percorrere diversi sentieri affascinanti. Per questi motivi i parchi della Brianza sono tra le mete preferite per coloro che vogliono allontanarsi dallo stress delle moderne metropoli.